Anno 1866..il Ponte San Giovanni in legno.

Anno 1866..il Ponte San Giovanni in legno.
Il Ponte San Giovanni a Peschiera del Garda nel 1866, in una foto di Moritz Lotze.
Il Lotze, per Peschiera del Garda e non solo, fu un fotografo tedesco importantissimo, in quanto ebbe incarico dall’allora Genio Militare Austriaco, di fotografare le fortificazioni asburgiche dislocate nel Triveneto…e a Peschiera ebbe quindi il suo bel lavoro da fare.
Proprio a Peschiera del Garda il Lotze andò anche oltre a quelli che erano i suoi incarichi imperiali, fotografò pesche, le mura e tanto altro, lasciandoci testimonianze fotografiche, tra l’altro allora rappresentavano una vera novità, di grande qualità.
Ecco il motivo per cui abbiamo delle istantanee di allora che, volendo, ci aiutano a fare un salto indietro nel tempo, magari per contestualizzare un ricordo oppure a chiarire alcune questioni di carattere storico.
Per esempio, guardando questo scatto, mi viene subito alla mente il racconto di mio zio Bruno, sul ponte (rosa) di legno e sulla pesca delle Trote, di cui ho scritto varie volte su questa pagina.
Infatti era proprio sulle assi in legno di questo ponte che venivano issate le trote lacustri tra dicembre e gennaio, prese con le reti durante il loro passaggio per la riproduzione, le quali riversavano al suolo migliaia e migliaia di uova, appunto di colore rosa, che lo “dipingevano” di tale colore.
Oppure mi spiego, guardando attentamente il Ponte dei Voltoni, il motivo degli incavi nel marmo alle basi del ponte, che servivano come incastro per la passerella di legno, che si vede appunto a filo d’acqua.
Tant’è che se oggi vi recate sul canale di Mezzo, guardando le basi in acqua del ponte, in prossimità dell’estremità a punta, vedete appunto questi “inviti” in cui si incastravano le assi per la passerella, che proseguiva con un tavolato anche all’interno dei volti.
Oppure questa foto può servire anche come risposta ad alcune perplessità, “sedando” discussioni nate in merito al restauro del Padiglione Ufficiali, in questa foto “fresco” di costruzione.
Si vedono infatti sul tetto gli “abbaini” in linea, quindi in linea con il progetto di restauro ora in realizzazione.
Bellissima anche la nave “cargo” ormeggiata, importante e fiorente allora, come nei decenni successivi era il trasporto del legname da Malcesine, da cui arrivava direttamente dal Monte Baldo.
Alcune navi potevano anche entrare nel Canale di Mezzo in quanto si vede benissimo come il Ponte San Giovanni fosse “lavatoio”, quindi predisposto al passaggio di imbarcazioni, probabilmente per attraccare nell’attuale piazzetta San Marco.
Insomma…grazie al sig. Moritz Lotze per questi lavori.