Definita la “questione idrica” Garda – Po
Possiamo dire ormai chiarita la questione delle derivazioni del Lago di Garda in merito alla situazione critica del Fiume Po.
Venerdì scorso infatti (8 luglio) si è tenuto l’incontro, presso la sede della Comunità del Garda a Salò, con l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, nella persona del segretario generale Meuccio Berselli.
Presenti a questo tavolo anche il direttore generale di AIPO, il Consorzio del Mincio, Consorzio Garda Chiese, Territori del Mincio, Garda Uno, AGS, Acque Bresciane e i rappresentanti dei territori facenti parte della Comunità del Garda come il Sindaco di Sirmione, Nago Torbole, Torri, il consigliere di Malcesine e la parlamentare, per il collegio mantovano, Anna Lisa Baroni, il tutto coordinato dal segretario generale della Comunità, Pierlucio Ceresa.
Personalmente ho potuto apprezzare, facendo parte di questo tavolo, un fattore che ritengo fondamentale non solo in questa crisi ma a livello generale, ovvero il senso di responsabilità che ha caratterizzato il confronto.
Nessuno ha imposto diktat, ne il proprio volere a discapito d’altri.
Si sono invece considerate e comprese tutte le situazioni critiche in relazione alle esigenze, di monte e di valle, entrambe ben rappresentate al tavolo.
Tutti i presenti hanno ascoltato e inteso la grave situazione generale causata dalla crisi idrica per convenire infine, senza alcun bisogno di discussioni, che il Garda può continuare a rilasciare senza ulteriori aumenti, la portata di 70 mc/sec, vigente dal 22 giugno scorso.
Questa portata di fatto assicura due cose: la prima, che i consorzi del Mincio e Garda Chiese, che pescano rispettivamente prima di Pozzolo a sud della diga sul Fiume Mincio e dal Canale Virgilio, avranno disponibilità di circa 55mc/sec di acqua ad uso agricolo.
La seconda, che i 15mc non utilizzati, ovvero il 20% circa dei 70mc/sec in uscita dall’Edificio Regolatore del Lago di Garda (diga), saranno destinati come deflusso in aiuto al Grande Fiume, il Po.
Questo di fatto “sigilla” una situazione comunque già in essere, a testimonianza anche di ciò che ho scritto e sostenuto recentemente, ovvero che il principio di sussidiarietà dal Garda al Po non è mai mancato, ne mancherà.
E’ certo che questi 70 mc/sec in uscita, in rapporto ai livelli odierni, rappresentino un grande sforzo per il Lago di Garda.
Il Lago infatti oggi cala velocemente, circa un cm al giorno. Per esempio dal primo all’8 luglio è passato da 68 cm sopra lo zero idrometrico a 60 cm. (fonte AIPO).
Questo significa che se ne vanno circa 3,7 milioni di metri cubi al giorno, tra evaporazione, uso idropotabile, agricolo…e questo credo comunque rappresenti oggi lo scenario “migliore” possibile, considerando tutti i fattori ed usi di cui ho scritto nelle ultime settimane.
La crisi idrica c’è ed é impensabile non esserne coinvolti, anche duramente.
Del resto e riporto la notizia da fonte ISTAT, pubblicata dall’ANSA, stiamo oggi vivendo la terza ondata di siccità grave degli ultimi 10 anni, quando dal 1945 agli anni ’80 non ne fu registrata alcuna.
Una tendenza che a questo punto deve far riflettere.
Certo io non sono un esperto in materia di cambiamenti climatici e quindi non mi esprimo oltre a riguardo, non ne avrei le competenze.
Prendo solo atto di ciò che succede per lavorare, come fatto venerdì scorso con tutti gli enti competenti, i tecnici e la politca, su quest’emergenza ma con lo sguardo contemporaneamente rivolto verso soluzioni future: risparmio idrico, sinergia/responsabilità tra utilizzatori, depurazione e interventi ambientali-strutturali.
La Comunità del Garda ha dato ancora grande prova di coordinamento territoriale e capacità di sintesi, proprio come previsto anche nell’Accordo Quadro Interregionale e questi credo siano punti di grande valore.
Il meteo negli ultimi giorni ci ha concesso un pò d’acqua, limitando l’aumento delle temperature, ma per scongiurare il rischio che il Lago non arrivi troppo presto sotto i 30cm sopra lo zero idrometrico, ci vorrebbero ancora precipitazioni anche se credo, guardando il meteo per la prossima settimana, che per ora purtroppo questo non succederà.
Il Lago di Garda cala ad un ritmo vertiginoso, stimando il calo dei livelli in relazione alle previsioni meteo, credo che arriveremo entro agosto sotto i 30cm sopra lo zero idrometrico, che rappresenta per il Lago uno “stress” non indifferente.
Penso quindi, a rigor di logica, che il peggio non sia ancora passato, ma esssendo da sempre un ottimista guardo con fiducia al futuro e al lavoro ancora da fare.
Ormai non immagino questioni strategiche in grado d’essere risolte o affrontate attraverso “singolarità” e/o protezionismo a senso unico…serve e servirà sempre più il concetto di Comunità e sempre di più persone in grado di ascoltare, comprendere, mediare e agire.
Venerdì scorso infatti (8 luglio) si è tenuto l’incontro, presso la sede della Comunità del Garda a Salò, con l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, nella persona del segretario generale Meuccio Berselli.
Presenti a questo tavolo anche il direttore generale di AIPO, il Consorzio del Mincio, Consorzio Garda Chiese, Territori del Mincio, Garda Uno, AGS, Acque Bresciane e i rappresentanti dei territori facenti parte della Comunità del Garda come il Sindaco di Sirmione, Nago Torbole, Torri, il consigliere di Malcesine e la parlamentare, per il collegio mantovano, Anna Lisa Baroni, il tutto coordinato dal segretario generale della Comunità, Pierlucio Ceresa.
Personalmente ho potuto apprezzare, facendo parte di questo tavolo, un fattore che ritengo fondamentale non solo in questa crisi ma a livello generale, ovvero il senso di responsabilità che ha caratterizzato il confronto.
Nessuno ha imposto diktat, ne il proprio volere a discapito d’altri.
Si sono invece considerate e comprese tutte le situazioni critiche in relazione alle esigenze, di monte e di valle, entrambe ben rappresentate al tavolo.
Tutti i presenti hanno ascoltato e inteso la grave situazione generale causata dalla crisi idrica per convenire infine, senza alcun bisogno di discussioni, che il Garda può continuare a rilasciare senza ulteriori aumenti, la portata di 70 mc/sec, vigente dal 22 giugno scorso.
Questa portata di fatto assicura due cose: la prima, che i consorzi del Mincio e Garda Chiese, che pescano rispettivamente prima di Pozzolo a sud della diga sul Fiume Mincio e dal Canale Virgilio, avranno disponibilità di circa 55mc/sec di acqua ad uso agricolo.
La seconda, che i 15mc non utilizzati, ovvero il 20% circa dei 70mc/sec in uscita dall’Edificio Regolatore del Lago di Garda (diga), saranno destinati come deflusso in aiuto al Grande Fiume, il Po.
Questo di fatto “sigilla” una situazione comunque già in essere, a testimonianza anche di ciò che ho scritto e sostenuto recentemente, ovvero che il principio di sussidiarietà dal Garda al Po non è mai mancato, ne mancherà.
E’ certo che questi 70 mc/sec in uscita, in rapporto ai livelli odierni, rappresentino un grande sforzo per il Lago di Garda.
Il Lago infatti oggi cala velocemente, circa un cm al giorno. Per esempio dal primo all’8 luglio è passato da 68 cm sopra lo zero idrometrico a 60 cm. (fonte AIPO).
Questo significa che se ne vanno circa 3,7 milioni di metri cubi al giorno, tra evaporazione, uso idropotabile, agricolo…e questo credo comunque rappresenti oggi lo scenario “migliore” possibile, considerando tutti i fattori ed usi di cui ho scritto nelle ultime settimane.
La crisi idrica c’è ed é impensabile non esserne coinvolti, anche duramente.
Del resto e riporto la notizia da fonte ISTAT, pubblicata dall’ANSA, stiamo oggi vivendo la terza ondata di siccità grave degli ultimi 10 anni, quando dal 1945 agli anni ’80 non ne fu registrata alcuna.
Una tendenza che a questo punto deve far riflettere.
Certo io non sono un esperto in materia di cambiamenti climatici e quindi non mi esprimo oltre a riguardo, non ne avrei le competenze.
Prendo solo atto di ciò che succede per lavorare, come fatto venerdì scorso con tutti gli enti competenti, i tecnici e la politca, su quest’emergenza ma con lo sguardo contemporaneamente rivolto verso soluzioni future: risparmio idrico, sinergia/responsabilità tra utilizzatori, depurazione e interventi ambientali-strutturali.
La Comunità del Garda ha dato ancora grande prova di coordinamento territoriale e capacità di sintesi, proprio come previsto anche nell’Accordo Quadro Interregionale e questi credo siano punti di grande valore.
Il meteo negli ultimi giorni ci ha concesso un pò d’acqua, limitando l’aumento delle temperature, ma per scongiurare il rischio che il Lago non arrivi troppo presto sotto i 30cm sopra lo zero idrometrico, ci vorrebbero ancora precipitazioni anche se credo, guardando il meteo per la prossima settimana, che per ora purtroppo questo non succederà.
Il Lago di Garda cala ad un ritmo vertiginoso, stimando il calo dei livelli in relazione alle previsioni meteo, credo che arriveremo entro agosto sotto i 30cm sopra lo zero idrometrico, che rappresenta per il Lago uno “stress” non indifferente.
Penso quindi, a rigor di logica, che il peggio non sia ancora passato, ma esssendo da sempre un ottimista guardo con fiducia al futuro e al lavoro ancora da fare.
Ormai non immagino questioni strategiche in grado d’essere risolte o affrontate attraverso “singolarità” e/o protezionismo a senso unico…serve e servirà sempre più il concetto di Comunità e sempre di più persone in grado di ascoltare, comprendere, mediare e agire.