La storia degli orti diventati lavatoi…
Porta Brescia e i suoi lavatoi…
La settimana scorsa, approfittando del calo idrico del Lago di Garda, sono stati restaurati i vecchi lavatoi di Peschiera.
Si è potuto intervenire evitando di dover “palancolare” e prosciugare una determinata zona, in quanto il basso livello dell’acqua ha permesso un lavoro agevole e non dispendioso economicamente.
Almeno qualcosa di utile questa crisi idrica l’ha portata. Di lavatoi a Peschiera in realtà ve ne erano parecchi.
Erano attivi, per esempio, quelli in piazza d’armi (foto in allegato), alle scalette zona Cappuccini – lungolago Mazzini, lungo il Mincio all’altezza della Mandella, ecc…
Certo che quelli di Porta Brescia erano davvero grandi in proporzione agli altri…ma quando furono costruiti?
C’è da dire una cosa prima però…
Al posto di questi lavatoi, fino ad inizio del secolo scorso, vi erano orti, ovvero terreni emersi compresi tra la cortina Tognon e Feltrin.
Queste zone, probabilmente anche per una “tradizione” o un’antica usanza dei tempi passati, erano coltivate dai cittadini del centro storico, tant’è che il Parco Catullo già nel XVII sec era un grande orto.
Ad inizo del secolo scorso però il “vento cambiò”.
La città si aprì verso un ammodernamento grazie ad interventi di grande impatto come: l’abbattimento della Cortina Tognon, lato nord, dove oggi sorge il porto e il parcheggio, per creare ulteriori accessi al centro e una grande zona portuale, i grandi lavori idraulici con la costruzione di ulteriori porti, ved: Cappuccini, Bergamini e Fornaci, la modifica dell’assetto dei canali, lato lungolago Bonomi, ecc..
Proprio durante questi lavori vennero rimossi anche gli orti di Porta Brescia, ormai in abbandono.
Nella foto allegata si vede proprio il canale della “fossetta” asciutto, con il trenino che passa sul fondo e lo scavo di un lato degli orti, quello che guarda il Bastione Feltrin, allora ancora in piedi.
Questo fatto è anche testimoniato dalla foto scattata da sopra il bastione Tognon, dove c’è oggi il Kioskoi per capirci, che ritrae i lavatoi, con le lavandaie e le loro “barele”, con lo sfondo del Bastione Feltrin ancora integro.
Questi lavatoi furono ricavati quindi tra gli anni ’20 e il 1935, in quelli che due importanti storici di Peschiera del Garda, Franco Prospero e Giorgio Capone, descrisero come “I Grandi Lavori”, nel loro libro Peschiera è Graziosa e Bella, da cui sono tratte alcune delle foto che ho pubblicato.
Questi lavori di scavo, probabilmente eccessivi, soprattutto nella zona degli ex orti, erosero evidentemente parte della palificata in legno (palafitte) posta nel 1550 come base sopra cui costruire la Fortezza pentagonale.
Il risultato?
Il 18 aprile del 1935 quasi metà del bastione Feltri collassò (ultima foto allegata).
Se passate dal ponte di Porta Brescia, prima di entrare nella porta sulla sinistra, ci sono le scalette che vi conducono sui lavatoi, provate a scendere e guardare a destra e a sinistra degli stessi provando ad immaginare gli orti com’erano e come poteva essere, sul lato sinistro il Bastione Feltrin quando ancora completo, nella sua imponenza.
Come vedete, partendo da questi lavatoi è possibile ripercorrere la storia della città e degli avvenimenti che l’hanno trasformata…non sempre indolori.
La settimana scorsa, approfittando del calo idrico del Lago di Garda, sono stati restaurati i vecchi lavatoi di Peschiera.
Si è potuto intervenire evitando di dover “palancolare” e prosciugare una determinata zona, in quanto il basso livello dell’acqua ha permesso un lavoro agevole e non dispendioso economicamente.
Almeno qualcosa di utile questa crisi idrica l’ha portata. Di lavatoi a Peschiera in realtà ve ne erano parecchi.
Erano attivi, per esempio, quelli in piazza d’armi (foto in allegato), alle scalette zona Cappuccini – lungolago Mazzini, lungo il Mincio all’altezza della Mandella, ecc…
Certo che quelli di Porta Brescia erano davvero grandi in proporzione agli altri…ma quando furono costruiti?
C’è da dire una cosa prima però…
Al posto di questi lavatoi, fino ad inizio del secolo scorso, vi erano orti, ovvero terreni emersi compresi tra la cortina Tognon e Feltrin.
Queste zone, probabilmente anche per una “tradizione” o un’antica usanza dei tempi passati, erano coltivate dai cittadini del centro storico, tant’è che il Parco Catullo già nel XVII sec era un grande orto.
Ad inizo del secolo scorso però il “vento cambiò”.
La città si aprì verso un ammodernamento grazie ad interventi di grande impatto come: l’abbattimento della Cortina Tognon, lato nord, dove oggi sorge il porto e il parcheggio, per creare ulteriori accessi al centro e una grande zona portuale, i grandi lavori idraulici con la costruzione di ulteriori porti, ved: Cappuccini, Bergamini e Fornaci, la modifica dell’assetto dei canali, lato lungolago Bonomi, ecc..
Proprio durante questi lavori vennero rimossi anche gli orti di Porta Brescia, ormai in abbandono.
Nella foto allegata si vede proprio il canale della “fossetta” asciutto, con il trenino che passa sul fondo e lo scavo di un lato degli orti, quello che guarda il Bastione Feltrin, allora ancora in piedi.
Questo fatto è anche testimoniato dalla foto scattata da sopra il bastione Tognon, dove c’è oggi il Kioskoi per capirci, che ritrae i lavatoi, con le lavandaie e le loro “barele”, con lo sfondo del Bastione Feltrin ancora integro.
Questi lavatoi furono ricavati quindi tra gli anni ’20 e il 1935, in quelli che due importanti storici di Peschiera del Garda, Franco Prospero e Giorgio Capone, descrisero come “I Grandi Lavori”, nel loro libro Peschiera è Graziosa e Bella, da cui sono tratte alcune delle foto che ho pubblicato.
Questi lavori di scavo, probabilmente eccessivi, soprattutto nella zona degli ex orti, erosero evidentemente parte della palificata in legno (palafitte) posta nel 1550 come base sopra cui costruire la Fortezza pentagonale.
Il risultato?
Il 18 aprile del 1935 quasi metà del bastione Feltri collassò (ultima foto allegata).
Se passate dal ponte di Porta Brescia, prima di entrare nella porta sulla sinistra, ci sono le scalette che vi conducono sui lavatoi, provate a scendere e guardare a destra e a sinistra degli stessi provando ad immaginare gli orti com’erano e come poteva essere, sul lato sinistro il Bastione Feltrin quando ancora completo, nella sua imponenza.
Come vedete, partendo da questi lavatoi è possibile ripercorrere la storia della città e degli avvenimenti che l’hanno trasformata…non sempre indolori.