Quale evoluzione stà avendo il Siluro nel Garda?

Quale evoluzione stà avendo il Siluro nel Garda?
Ecco un pò di Siluri pescati nel Lago di Garda…
Certo, in linea teorica non dovrebbe trovarsi qua, in quanto specie non autoctona.
In realtà sappiamo essere un pò ovunque ormai e piaccia o meno, le cose stanno così.
Nel Garda è infatti presente, essendo stato catalogato ufficialmente già nel 1988 (sicuramente comunque presente da prima), ved.”Ittiofauna del Lago di Garda” di Ivano Confortini.
Ma cos’hanno di strano queste foto?
Questi Siluri sembrano praticamente fatti con lo “stampino”.
Negli ultimi tempi si sono decisamente incrementate le catture nelle reti di questa specie, come detto, con la caratteristica di aver, più o meno, la stessa misura.
Una strana coincidenza?
Forse sì, forse no…
Certo, i subacquei ogni tanto ne catturano anche di più grossi, ma in determinate zone e profondità, la pezzatura è più o meno la medesima.
I motivi?
Sinceramente, ancora una volta, non saprei dire con certezza…qua infatti di certezze ve ne sono davvero poche a mio parere.
Potrebbero aver trovato, ultimamente rispetto un tempo, situazioni più idonee per la riproduzione, tanto da giustificare, in percentuale, un amento delle catture di misure simili, quindi verosimilmentesono nati in gran numero nello stesso periodo.
Oppure, come mi riferiscono alcuni pescatori di professione del basso Garda, da quando le Anguille sono state vietate, al pari delle Alborelle, non si sono più fatte pesche in determinate zone a basso fondale.
Proprio questi fondali rappresentano, in certi periodi, zone ideali per la frega del Siluro, garantendo così ipoteticamente il loro moltiplicarsi indisturbati.
Oppure potrebbero essere stati immessi volontariamente ma, anche in questo caso, come per le ipotesi sopra, non vi sono per ora certezze a riguardo.
Quasi certamente questo incremento non è altro che il risultato di più fattori insieme.
Insomma può essere una naturale evoluzione della caratteristica d’invasività di questa specie, agevolata o meno da fattori ambientali e/o da altri fattori.
Sarebbe però doveroso e interessante capirlo con certezza. Le catture infatti non sono più sporadiche come anni fa…ora la cosa, non solo a mio parere, si è fatta più seria.
Soluzioni?
L’eradicazione, per una specie simile, certamente ormai acclimatata nel Garda, è pura utopia ed è inutile credo anche considerarne la possibilità.
Un monitoraggio/contenimento invece è una possibilità prevista e da portare avanti, attraverso un coordinamento interregionale.
Se si decidesse si agire in tal senso, da un problema potrebbe palesarsi anche un’opportunità.
Vista la difficile situazione legata alla pesca di professione, tra le altre cose in questi mesi praticamente ferma, sarebbe interessante poter reclutare gli stessi pescatori per azioni di contenimento alle specie alloctone, in questo caso il Siluro, insieme alla “manutenzione” dell’habitat.
I pescatori gardesani hanno i mezzi e le conoscenze per poterlo fare.
Veneto, Lombardia e Trentino, per competenza, avrebbero la possibilità di affinare un rapporto sempre più stretto di collaborazione con la pesca e i pescatori di professione, prevedendo una quota economica da investire per azioni di contenimento e quindi di tutela della biodiversità.
Questa ipotetica collaborazione potrebbe da un lato garantire un potenziale reddito ai pescatori di professione, nei momenti di minor o nulla redditività.
Dall’altro, le loro azioni di contenimento, andrebbero evidentemente a beneficio di tutto l’ecosistema.
Sarebbe più che giustificato investire delle risorse economiche in tal senso, che si renderebbero utili sotto vari aspetti.
Immagino che se vi fosse un’associazione di categoria in grado di comprendere al suo interno tutti o quasi i pescatori di professione gardesani, diventerebbero certamente più snelle e realistiche le procedure amministrative sopra ipotizzate.