Un anno dopo la “crisi idrica” del 2023
Chi ricorda le notizie che circolavano su molte TV e giornali giusto un anno fa?
Sembrava che il Lago di Garda fosse prosciugato o in procinto di esserlo.
Oggi, rispetto febbraio 2023, abbiamo +/- 329.000.000 di m³ di acqua in più e siamo al 100% del riempimento.
Questo volume, che corrisponde a poco meno di 90 cm di livello (sui 136mt di profondità media), equivale a circa 131.000 piscine olimpioniche; praticamente é come se per ogni comune d’Italia vi fossero ben 16 piscine olimpioniche riempite con questa differenza d’acqua.
Sono stato intervistato varie volte allora, due o tre solo all’Isola di San Biagio, a Manerba, che era diventata, suo malgrado, l’emblema della crisi idrica.
Quando venivo contattato, prima di dare disponibilità all’intervista e prima di ogni collegamento, spiegavo alla redazione che avrei fornito solo riferimenti storico/scientifici per contestualizzare la situazione al fine di smontare le troppe fake news che già circolavano.
Più volte spiegai che il Garda si sarebbe ripreso e com’è successo in altre occasioni anche peggiori, avrebbe potuto raggiungere già l’anno successivo livelli prossimi al massimo invaso…proprio come accaduto adesso.
Allora la mia preoccupazione era legata principalmente al comparto agroalimentare mantovano, che chiaramente necessitava di determinati volumi idrici nel Garda per garantirsi un’adeguata stagione irrigua e alle speculazioni che, già a febbraio scorso, cominciavano a farsi largo soprattutto rispetto la promozione e accoglienza turistica della nostra destinazione.
Alla luce della situazione attuale mi sento soddisfatto ma soprattutto a posto con la mia coscienza circa il contributo che ho potuto offrire al Lago di Garda in quei momenti…un contributo di chiarezza legato alla conoscenza e alla divulgazione della sua storia in relazione alle evidenze scientifiche.
Sembrava che il Lago di Garda fosse prosciugato o in procinto di esserlo.
Oggi, rispetto febbraio 2023, abbiamo +/- 329.000.000 di m³ di acqua in più e siamo al 100% del riempimento.
Questo volume, che corrisponde a poco meno di 90 cm di livello (sui 136mt di profondità media), equivale a circa 131.000 piscine olimpioniche; praticamente é come se per ogni comune d’Italia vi fossero ben 16 piscine olimpioniche riempite con questa differenza d’acqua.
Sono stato intervistato varie volte allora, due o tre solo all’Isola di San Biagio, a Manerba, che era diventata, suo malgrado, l’emblema della crisi idrica.
Quando venivo contattato, prima di dare disponibilità all’intervista e prima di ogni collegamento, spiegavo alla redazione che avrei fornito solo riferimenti storico/scientifici per contestualizzare la situazione al fine di smontare le troppe fake news che già circolavano.
Più volte spiegai che il Garda si sarebbe ripreso e com’è successo in altre occasioni anche peggiori, avrebbe potuto raggiungere già l’anno successivo livelli prossimi al massimo invaso…proprio come accaduto adesso.
Allora la mia preoccupazione era legata principalmente al comparto agroalimentare mantovano, che chiaramente necessitava di determinati volumi idrici nel Garda per garantirsi un’adeguata stagione irrigua e alle speculazioni che, già a febbraio scorso, cominciavano a farsi largo soprattutto rispetto la promozione e accoglienza turistica della nostra destinazione.
Alla luce della situazione attuale mi sento soddisfatto ma soprattutto a posto con la mia coscienza circa il contributo che ho potuto offrire al Lago di Garda in quei momenti…un contributo di chiarezza legato alla conoscenza e alla divulgazione della sua storia in relazione alle evidenze scientifiche.