Come il Lago di Garda ha plasmato ciò che siamo e abbiamo?
Anche se la bellezza di questa foto parla da sola provo, “modo mio”, a farle dire qualcosa in più su se stessa, qualcosa che possa magari stimolare delle considerazioni…il tutto per arrivare poi a formularvi una domanda.
Lo specchio d’acqua blu del Garda sembra inserito alla perfezione tra i rilievi montuosi, quasi fossero una fortezza dalle alte mura, dove spicca il Monte Baldo.
Proprio la vetta del Baldo, sopra Malcesine per intenderci, è la torre più alta di questa fortezza ed è il punto ideale per ammirare il lago; provate solo a recarvi in quota con la funivia Funivia Malcesine Monte Baldo, capirete di cosa parlo.
Una volta sulla vetta, camminando sul crinale, immaginate che proprio questa sommità rimase libera dai ghiacci durante l’ultima glaciazione, conservando così vegetali ed essenze divenuti poi endemismi, che portano la dicitura “baldensis”.
Ma tra questi endemismi, che sono dei veri e propri omaggi della natura, ve n’è uno particolare all’interno del Lago di Garda, il Carpione.
Questo salmonide, unico al mondo, vive quindi solo nelle acque del Benaco ed è stato, secondo me, il primo vero influencer del Lago di Garda in quanto, vuoi per la sua eccezionale bontà ed il mistero che da sempre accompagna le sue origini, ha fatto parlare di sé e quindi del Garda, sin da tempi antichissimi, ogni territorio allora raggiungibile attraverso la sua commercializzazione, strettamente legata alla conservazione.
Sono proprio le acque profonde e blu del Garda a creare le condizioni ideali per questa eccezzionalità della natura, che è il Carpione…dove proprio le montagne, a picco sul Lago forniscono, con il loro lento ma costante sgretolamento a lago, i fondali rocciosi ideali per permettere la sua riproduzione, un vero esempio di come in natura nulla capiti per caso.
In questo vero e proprio fiordo, che bene o male parte rispettivamente a nord di Garda e Salò, la temperatura crea una gradevole anomalia in grado di rendere il clima più mite a nord che a sud…un controsenso nella logica, ma il tutto si spiega proprio guardando questa immagine.
L’acqua del Lago di Garda rilascia calore in inverno, trasformandosi in un enorme radiatore; proprio quel calore, che si sprigiona dalle acque del Lago, viene trattenuto proprio dalle montagne che, come dicevo prima, sembrano una fortezza difensiva, in questo caso difendendo proprio il calore delle acque.
Ed ecco spiegato il motivo per cui gli agrumi e gli ulivi sono in grado di crescere così a nord e anche perchè, sin dal periodo “mittel-europeo”, la nobiltà asburgica considerava il Benaco alla pari di un mare.
Se immaginiamo questa macchia blu come una enorme colonna di ghiaccio, viene più facile visualizzare lo “slittamento e arretramento” che questo ghiacciaio ha compiuto durante le glaciazioni, accumulando e spostando quei detriti che coronano letteralmente la parte sud del Garda, formando le Colline Moreniche.
Ingrandendo la foto si nota anche il decorso del Fiume Mincio fino ai laghi di Mantova e da lì fino al Fiume Po…un’autostrada d’acqua inserita in un contesto naturale che, dal periodo palafitticolo ad oggi se ci pensiamo bene, ha donato e posto le condizioni per tante possibilità di sviluppo, grazie appunto alle sue doti naturali.
E’ un buon esercizio ricordarsi l’ordine delle cose perchè esse stesse difficilmente nascono per caso.
Arrivando ai nostri tempi, il grande successo di questa destinazione turistica, al netto della grande capacità imprenditoriale e d’accoglienza sviluppatasi sucessivamente il dopo guerra, è proprio da ricercare guardando con attenzione ciò che esprime questa foto, magari ripensando ad alcune di quelle doti naturali che ho scritto semplicemente come stimolo di riflessione.
Poniamoci adesso queste domande:
Quanto ha dato e donato il Lago di Garda?
Quante delle sue doti e risorse naturali diamo per scontate?
Ma soprattutto mi viene da dire, ed ecco la domanda finale…cosa possiamo fare quindi per “sdebitarci” di quanto abbiamo e continuiamo a ricevere?
Credit and description ph: modified Copernicus Sentinel data [2019].
ASTER GDEM is a product of METI and NASA. Processed by https://twitter.com/Pierre_Markuse.
Parts of the Dolomites and Lake Garda, Italy – 3d view
Lo specchio d’acqua blu del Garda sembra inserito alla perfezione tra i rilievi montuosi, quasi fossero una fortezza dalle alte mura, dove spicca il Monte Baldo.
Proprio la vetta del Baldo, sopra Malcesine per intenderci, è la torre più alta di questa fortezza ed è il punto ideale per ammirare il lago; provate solo a recarvi in quota con la funivia Funivia Malcesine Monte Baldo, capirete di cosa parlo.
Una volta sulla vetta, camminando sul crinale, immaginate che proprio questa sommità rimase libera dai ghiacci durante l’ultima glaciazione, conservando così vegetali ed essenze divenuti poi endemismi, che portano la dicitura “baldensis”.
Ma tra questi endemismi, che sono dei veri e propri omaggi della natura, ve n’è uno particolare all’interno del Lago di Garda, il Carpione.
Questo salmonide, unico al mondo, vive quindi solo nelle acque del Benaco ed è stato, secondo me, il primo vero influencer del Lago di Garda in quanto, vuoi per la sua eccezionale bontà ed il mistero che da sempre accompagna le sue origini, ha fatto parlare di sé e quindi del Garda, sin da tempi antichissimi, ogni territorio allora raggiungibile attraverso la sua commercializzazione, strettamente legata alla conservazione.
Sono proprio le acque profonde e blu del Garda a creare le condizioni ideali per questa eccezzionalità della natura, che è il Carpione…dove proprio le montagne, a picco sul Lago forniscono, con il loro lento ma costante sgretolamento a lago, i fondali rocciosi ideali per permettere la sua riproduzione, un vero esempio di come in natura nulla capiti per caso.
In questo vero e proprio fiordo, che bene o male parte rispettivamente a nord di Garda e Salò, la temperatura crea una gradevole anomalia in grado di rendere il clima più mite a nord che a sud…un controsenso nella logica, ma il tutto si spiega proprio guardando questa immagine.
L’acqua del Lago di Garda rilascia calore in inverno, trasformandosi in un enorme radiatore; proprio quel calore, che si sprigiona dalle acque del Lago, viene trattenuto proprio dalle montagne che, come dicevo prima, sembrano una fortezza difensiva, in questo caso difendendo proprio il calore delle acque.
Ed ecco spiegato il motivo per cui gli agrumi e gli ulivi sono in grado di crescere così a nord e anche perchè, sin dal periodo “mittel-europeo”, la nobiltà asburgica considerava il Benaco alla pari di un mare.
Se immaginiamo questa macchia blu come una enorme colonna di ghiaccio, viene più facile visualizzare lo “slittamento e arretramento” che questo ghiacciaio ha compiuto durante le glaciazioni, accumulando e spostando quei detriti che coronano letteralmente la parte sud del Garda, formando le Colline Moreniche.
Ingrandendo la foto si nota anche il decorso del Fiume Mincio fino ai laghi di Mantova e da lì fino al Fiume Po…un’autostrada d’acqua inserita in un contesto naturale che, dal periodo palafitticolo ad oggi se ci pensiamo bene, ha donato e posto le condizioni per tante possibilità di sviluppo, grazie appunto alle sue doti naturali.
E’ un buon esercizio ricordarsi l’ordine delle cose perchè esse stesse difficilmente nascono per caso.
Arrivando ai nostri tempi, il grande successo di questa destinazione turistica, al netto della grande capacità imprenditoriale e d’accoglienza sviluppatasi sucessivamente il dopo guerra, è proprio da ricercare guardando con attenzione ciò che esprime questa foto, magari ripensando ad alcune di quelle doti naturali che ho scritto semplicemente come stimolo di riflessione.
Poniamoci adesso queste domande:
Quanto ha dato e donato il Lago di Garda?
Quante delle sue doti e risorse naturali diamo per scontate?
Ma soprattutto mi viene da dire, ed ecco la domanda finale…cosa possiamo fare quindi per “sdebitarci” di quanto abbiamo e continuiamo a ricevere?
Credit and description ph: modified Copernicus Sentinel data [2019].
ASTER GDEM is a product of METI and NASA. Processed by https://twitter.com/Pierre_Markuse.
Parts of the Dolomites and Lake Garda, Italy – 3d view