Il delicato equilibrio tra cianobatteri e livelli trofici del Lago di Garda

Il delicato equilibrio tra cianobatteri e livelli trofici del Lago di Garda
Ma cosa sono quelle schiume miste a chiazze verdastre che ogni tanto si vedono galleggiare sulla superficie del lago?
Sono molto spesso fioriture algali causate da cianobatteri.
Ma cosa sono i cianobatteri?
Sono microrganismi fotosintetici che in determinate condizioni possono appunto sviluppare, sulla superfice dell’acqua, fioriture algali e schiume.
Hanno dei nomi un po’ strani questi cianobatteri, difficili pure da pronunciare, come per esempio il Dolichospermum lemmermannii, oppure Planktothrix rubescens o anche Tychonema bourrellyi…tra gli altri.
Proprio il Dolichospermum lemmermannii, ad esempio, è arrivato nel Lago di Garda, come negli altri laghi subalpini e non, tra gli anni ’90 e 2000 ed è considerato uno dei cianobatteri più fastidiosi grazie alla sua capacità di formare rapidamente fioriture algali estese durante la stagione estiva.
Per fortuna il Lago di Garda, con basse concentrazioni di nutrienti come azoto e fosforo, che sono lo “starter” per l’attivazione di questi cianobatteri, ha potuto contenere molto questi fenomeni.
E’ soprattutto grazie al depuratore e collettore fognario se, a partire da metà degli anni ’80 (quando entrò in funzione) ad oggi, si è arrestata ed invertita la degenerazione delle acque iniziata a partire dagli anni ’60, che ha portato già negli anni ’80 e ‘90 il lago vicino all’eutrofia (eccesso di nutrienti), passando dallo stato originario di oligotrofia (scarsa presenza di nutrienti) ad uno di meso-oligotrofia (uno stato di mezzo tra i due diciamo).
Una necessità, quella della depurazione, che fu proprio la Comunità del Garda ad evidenziare e porre all’attenzione allora, negli anni ’60 intendo, in tempi in cui l’opinione pubblica non aveva ancora la minima percezione del problema né quella sensibilità ambientale che abbiamo oggi.
Fu la depurazione ed il suo sistema di collettamento a ridurre i carichi di nutrienti nel lago.
Quando si dice: “essere lungimiranti”…questo è un grande esempio da ricordare.
Se oggi la presenza di questi cianobatteri, tra cui Planktothrix rubescens e Tychonema bourrellyi (che possono produrre tossine tossiche), si mantengono in basse concentrazioni senza quindi causare problematiche, come successo in altri laghi per esempio, è proprio perché il Garda è ritornato in una condizione originaria di oligotrofia, questo grazie alla lungimiranza delle scelte coraggiose fatte ormai decenni fa, come sopra ho scritto.
La “politica” deve quindi comprendere come il progetto del nuovo collettore, tanto discusso, vada necessariamente visto in continuità con quelle scelte e decisioni coraggiose assunte decenni fa; scelte coraggiose e strategiche alla luce dei fatti, scelte che oggi stanno ancora permettendo al Lago di Garda e a tutti noi di avere uno specchio d’acqua sano e pulito, in grado di garantire una moltitudine di usi plurimi e qualità della vita che diamo troppo spesso inconsapevolmente per scontati.
La comunità scientifica, che segue e studia questi fenomeni, è concorde nell’affermare che mantenere la qualità attuale delle acque del Lago di Garda, garantendo il controllo dei carichi di nutrienti, è condizione essenziale per un lago che vive soprattutto di turismo e per l’utilizzo delle acque a scopo potabile.
Questo controllo lo si può perseguire attraverso l’esecuzione del progetto del nuovo collettore e attraverso censimenti sempre più puntuali dei rii e scarichi che ancora, in determinate situazioni, presentano criticità, consci del fatto che abbiamo anche fattori che 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗿𝗲, come l’eventualità di un rimescolamento completo delle colonne d’acqua, che mobilizzerebbero quei nutrienti oggi stratificati sui fondali, che ho descritto in un articolo dal titolo:
“Dove si trova la dispensa alimentare del lago di Garda”?
In conclusione a questo mio post, che mi rendo conto non essere proprio semplice ma spero utile a comprendere certe dinamiche, ribadisco che di pari passo al nuovo sistema di collettamento e alle altre azioni di monitoraggio, deve allinearsi anche una metodica di recupero dell’habitat lacustre, per ripristinare fin dove realmente possibile il sistema fitodepurativo naturale gardesano, che io chiamo non a caso “𝙨𝙞𝙨𝙩𝙚𝙢𝙖 𝙞𝙢𝙢𝙪𝙣𝙞𝙩𝙖𝙧𝙞𝙤”…che vede il Canneto come principale protagonista.

Pubblicazioni scientifiche di riferimento:
– “𝘊𝘰-𝘰𝘤𝘤𝘶𝘳𝘳𝘦𝘯𝘤𝘦 𝘰𝘧 𝘢𝘯𝘢𝘵𝘰𝘹𝘪𝘯-𝘢 𝘢𝘯𝘥 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘤𝘺𝘴𝘵𝘪𝘯𝘴 𝘪𝘯 𝘓𝘢𝘬𝘦 𝘎𝘢𝘳𝘥𝘢 𝘢𝘯𝘥 𝘰𝘵𝘩𝘦𝘳 𝘥𝘦𝘦𝘱 𝘱𝘦𝘳𝘪𝘢𝘭𝘱𝘪𝘯𝘦 𝘭𝘢𝘬𝘦𝘴. 𝘓𝘦𝘰𝘯𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘊𝘦𝘳𝘢𝘴𝘪𝘯𝘰, 𝘕𝘪𝘤𝘰 𝘚𝘢𝘭𝘮𝘢𝘴𝘰”.
– “𝘌𝘹𝘱𝘢𝘯𝘴𝘪𝘰𝘯 𝘰𝘧 𝘣𝘭𝘰𝘰𝘮-𝘧𝘰𝘳𝘮𝘪𝘯𝘨 𝘋𝘰𝘭𝘪𝘤𝘩𝘰𝘴𝘱𝘦𝘳𝘮𝘶𝘮 𝘭𝘦𝘮𝘮𝘦𝘳𝘮𝘢𝘯𝘯𝘪𝘪 (𝘕𝘰𝘴𝘵𝘰𝘤𝘢𝘭𝘦𝘴, 𝘊𝘺𝘢𝘯𝘰𝘣𝘢𝘤𝘵𝘦𝘳𝘪𝘢) 𝘵𝘰 𝘵𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘦𝘱 𝘭𝘢𝘬𝘦𝘴 𝘴𝘰𝘶𝘵𝘩 𝘰𝘧 𝘵𝘩𝘦 𝘈𝘭𝘱𝘴: 𝘊𝘰𝘭𝘰𝘯𝘪𝘻𝘢𝘵𝘪𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘯𝘴, 𝘥𝘳𝘪𝘷𝘪𝘯𝘨 𝘧𝘰𝘳𝘤𝘦𝘴 𝘢𝘯𝘥 𝘪𝘮𝘱𝘭𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪𝘰𝘯𝘴 𝘧𝘰𝘳 𝘸𝘢𝘵𝘦𝘳 𝘶𝘴𝘦. 𝘕𝘪𝘤𝘰 𝘚𝘢𝘭𝘮𝘢𝘴𝘰, 𝘊𝘢𝘮𝘪𝘭𝘭𝘢 𝘊𝘢𝘱𝘦𝘭𝘭𝘪, 𝘚𝘩𝘪𝘷𝘢 𝘚𝘩𝘢𝘮𝘴, 𝘓𝘦𝘰𝘯𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘊𝘦𝘳𝘢𝘴𝘪𝘯𝘰”.