70 anni di Comunità del Garda

70 anni di Comunità del Garda
1955 – 2025
Quel trattino tra le due date testimonia un percorso lungo 70 anni, non ancora terminato, anzi, direi più che mai attivo ed in continua evoluzione.
Il 1955 è una data che, per varie ragioni, reputo importante per il Lago di Garda e i suoi territori.
Solo 7 anni prima, era il primo gennaio del 1948, entrava in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana e 2 anni prima ancora, era il 18 giugno 1946, nasceva la Repubblica Italiana.
Insomma erano periodi di grandi cambiamenti, la II Guerra Mondiale era terminata da soli 10 anni, quindi certamente più che viva nella mente e nei ricordi di tutti allora.
Era inoltre un momento di svolta e riscatto, di ricostruzione non solo materiale, ma anche socio-politico-economica; si ricostruiva o si costruiva da zero, spinti dall’entusiasmo e speranza di un futuro migliore.
In quel contesto storico nasceva la Comunità del Garda, era il 1955.
Allora non esistevano gli enti regionali come li conosciamo ora, nati infatti solo nel 1970, attraverso la legge n°281 e successivo decreto attuativo.
Il Lago di Garda, già ben prima evidentemente, percepiva la necessità di una “gestione” e di una giuda che potesse traghettarlo verso un futuro che si avvicinava a passo sempre più veloce, ed era ulteriormente conscio che la “frammentazione” e l’equidistanza dai rispettivi centri di gestione territoriali, Milano e Venezia, non avrebbe giocato a suo favore.
Questo risulta evidente quando, ancora nel 1901, proprio a Peschiera del Garda venne costituita la “Società Benacense”, sostenuta allora dal Ministero dell’Agricoltura, dalle amministrazioni provinciali e locali, senatori e deputati, nonché delle Camere di Commercio e società civile.
La Benacense nacque per proporre una gestione diretta delle acque del Lago di Garda (𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘰 𝘪𝘯 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘥𝘰𝘷𝘶𝘵𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘪𝘯𝘨𝘶𝘰 𝘳𝘪𝘱𝘳𝘰𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘰𝘳𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪) per tutelare la maggiore ricchezza di allora, la pesca, e colmare così quella distanza amministrativa avvertita già a fine ‘800.
44 anni dopo la nascita della Società Benacense, passando attraverso due guerre mondiali ed il passaggio tra monarchia e repubblica arriva la Comunità del Garda e oggi, dopo 70 anni tra fisiologici alti e bassi, questa realtà unica nel panorama giuridico italiano è ancora in piena attività.
Nel Lago di Garda coesistono e gravitano vari interessi d’importanza anche nazionale, due sono i più evidenti; il primo è che il Garda rappresenta la più grande riserva idrica di superficie disponibile in Italia, con eccellenti caratteristiche di idro-potabilità, mentre il secondo è che risulta essere tra le destinazioni turistiche più attrattive a livello internazionale, con un riflesso sulla società ed imprenditoria di rilievo…due realtà quindi che possono anche entrare in conflitto tra loro e che possono renderne difficile la convivenza.
Ecco perché reputo la Comunità e questo anniversario importante per il Lago di Garda e come spesso faccio, cerco di raccontare una storia che possa aiutare a far riflettere e pensare.
Il Lago di Garda ha oggi quanto mai bisogno della Comunità del Garda, affinché essa continui ad esercitare quelle azioni di sintesi, proposta e mediazione sempre più difficili da conciliare in un territorio finitimo, azioni che diventano però possibili quando decenni d’esperienza maturata assicurano quella capacità e conoscenza indispensabile ad assolvere ancora egregiamente questo compito.
Concludo con un pensiero rivolto al Segretario Generale della Comunità del Garda, Pierlucio Ceresa.
Entrava nella Comunità del Garda quando io nascevo, nel 1979…molta di quell’esperienza maturata, di quella mediazione e sintesi necessaria si è manifestata e si manifesta grazie al suo lavoro e attenzione verso il Lago di Garda, che ha sempre osservato oltre i suoi confini amministrativi…e continua a farlo.
Quando si ragiona su scelte e proposte per il Lago di Garda bisogna infatti farlo considerandolo appunto come entità unica, non divisa amministrativamente, così come lo intendeva anche la costituente della Società Benacense, già oltre 120 anni fa.
Al Garda bisogna offrire il massimo impegno, studio e serietà perché, effettivamente, come dico sempre: “𝙙𝙖𝙡 𝙇𝙖𝙜𝙤 𝙙𝙞 𝙂𝙖𝙧𝙙𝙖 𝙖𝙗𝙗𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙚 𝙨𝙩𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙧𝙞𝙘𝙚𝙫𝙚𝙣𝙙𝙤 𝙢𝙤𝙡𝙩𝙤 𝙥𝙞𝙪’ 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙖𝙗𝙗𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙙𝙖𝙩𝙤”.