La difficile previsione per la disponibilità idrica – stagione 2025
Di quale disponibilità idrica potrà disporre il Lago di Garda in vista della stagione irrigua e turistica 2025?
Difficile rispondere ora, anche a causa di una nuova variabile da considerare oltre al meteo, clima, ecc…ovvero i lavori (in corso) di ammodernamento ed adeguamento sismico delle paratoie e dell’𝗘𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 𝗥𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗟𝗮𝗴𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗮𝗿𝗱𝗮 – diga di Salionze.
Per prepararsi e consentire lo svolgimento di questi lavori, finanziati per un valore di 20 milioni di euro (fondi PNRR e MIT), l’ente regolatore AIPO si è visto costretto ad abbassare/contenere preventivamente il livello del Lago, per poi “fissare” lo scarico delle acque al minimo possibile; da due mesi infatti è a 14 mc/s, garantendo così una quota di riempimento (invaso) di sicurezza.
Ma perché abbassare il livello del lago per creare una quota di sicurezza?
Logicamente, per intervenire sul manufatto che da fine anni ’50 regola il livello idrico del più grande lago italiano bisognava, prima dell’inizio lavori, portare il lago ad un livello tale che la diga stessa potesse, in un certo senso, ridurre la sua operatività al minimo o all’occorrenza fermarsi completamente, pur garantendo il deflusso minimo vitale al Fiume Mincio e la continuità della sicurezza idraulica a monte.
Può sembrare una cosa facile…ma il Lago di Garda ci “ha messo del suo” in quanto per mesi interi proprio non ha voluto sentir ragioni di abbassare il suo livello, anzi.
Le precipitazioni infatti non sono mancate lo scorso anno, tanto che per tutto ottobre e metà novembre 2024 si scaricavano dai 100 ai 150 mc/s dalla diga (praticamente il massimo possibile) per cercare di raggiungere i livelli di sicurezza stabiliti pre-lavori.
Una regolazione preventiva quindi non facile, che ha dovuto fare i conti con i volumi di acqua in uscita che dovevano essere compatibili con la sicurezza idraulica dei territori a valle della diga.
Bisogna sempre ricordare infatti che il Lago di Garda non è un’entità a se, le sue esigenze si devono sempre mediare e valutare lungo il suo sistema idrico che, per circa 73 km, scende lungo l’asta del Mincio, fino a Mantova e Governolo…e viceversa.
Ecco perché, anche a conclusione della stagione irrigua scorsa (2024) le derivazioni erano ancora molto importanti…proprio per ridurre il livello del Lago e creare cosi quel margine di riempimento (invaso) che sarebbe servito da ammortizzatore in vista dei lavori che, una volta ultimati (2026) consegneranno un sistema di regolazione idraulica più performante e sicuro per tutti, a monte e a valle.
Comunque, all’interno di questo contesto, dopo un inizio di stagione caratterizzato da scarse precipitazioni sono arrivate anche abbondanti nevicate sulle Alpi che hanno consentito importanti accumuli di neve, raggiungendo livelli in linea con le medie storiche di questo periodo dell’anno (𝘃𝗲𝗱. 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝘀𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟱 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟱).
Non so effettivamente quanto sia possibile fare previsioni in merito alle scorte idriche disponibili con il disgelo…il bacino imbrifero del Lago di Garda è in proporzione davvero piccolo e stimarne i valori tradotti in mc di acqua non è, ad oggi, possibile con certezza, anche se l’Università di Trento e AIPO stanno lavorando per una “modellazione” in tal senso.
In conclusione, con un Lago di Garda ora all’80% del suo riempimento e a +107,2 cm sopra lo zero idrometrico, in crescita, in un momento in cui i lavori non permetterebbero di aumentare di molto lo scarico dalla diga…il fatto che AIPO abbia manovrato preventivamente ottenendo quel volume di riempimento (seppur non ottimale rispetto le previsioni) risulta adesso quanto mai importante, sperano che le altre variabili, meteo soprattutto, non diventino eccessivamente avverse.
Credits ph: European Union Copernicus EU Sentinel-3 imagery.
Difficile rispondere ora, anche a causa di una nuova variabile da considerare oltre al meteo, clima, ecc…ovvero i lavori (in corso) di ammodernamento ed adeguamento sismico delle paratoie e dell’𝗘𝗱𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 𝗥𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗟𝗮𝗴𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗮𝗿𝗱𝗮 – diga di Salionze.
Per prepararsi e consentire lo svolgimento di questi lavori, finanziati per un valore di 20 milioni di euro (fondi PNRR e MIT), l’ente regolatore AIPO si è visto costretto ad abbassare/contenere preventivamente il livello del Lago, per poi “fissare” lo scarico delle acque al minimo possibile; da due mesi infatti è a 14 mc/s, garantendo così una quota di riempimento (invaso) di sicurezza.
Ma perché abbassare il livello del lago per creare una quota di sicurezza?
Logicamente, per intervenire sul manufatto che da fine anni ’50 regola il livello idrico del più grande lago italiano bisognava, prima dell’inizio lavori, portare il lago ad un livello tale che la diga stessa potesse, in un certo senso, ridurre la sua operatività al minimo o all’occorrenza fermarsi completamente, pur garantendo il deflusso minimo vitale al Fiume Mincio e la continuità della sicurezza idraulica a monte.
Può sembrare una cosa facile…ma il Lago di Garda ci “ha messo del suo” in quanto per mesi interi proprio non ha voluto sentir ragioni di abbassare il suo livello, anzi.
Le precipitazioni infatti non sono mancate lo scorso anno, tanto che per tutto ottobre e metà novembre 2024 si scaricavano dai 100 ai 150 mc/s dalla diga (praticamente il massimo possibile) per cercare di raggiungere i livelli di sicurezza stabiliti pre-lavori.
Una regolazione preventiva quindi non facile, che ha dovuto fare i conti con i volumi di acqua in uscita che dovevano essere compatibili con la sicurezza idraulica dei territori a valle della diga.
Bisogna sempre ricordare infatti che il Lago di Garda non è un’entità a se, le sue esigenze si devono sempre mediare e valutare lungo il suo sistema idrico che, per circa 73 km, scende lungo l’asta del Mincio, fino a Mantova e Governolo…e viceversa.
Ecco perché, anche a conclusione della stagione irrigua scorsa (2024) le derivazioni erano ancora molto importanti…proprio per ridurre il livello del Lago e creare cosi quel margine di riempimento (invaso) che sarebbe servito da ammortizzatore in vista dei lavori che, una volta ultimati (2026) consegneranno un sistema di regolazione idraulica più performante e sicuro per tutti, a monte e a valle.
Comunque, all’interno di questo contesto, dopo un inizio di stagione caratterizzato da scarse precipitazioni sono arrivate anche abbondanti nevicate sulle Alpi che hanno consentito importanti accumuli di neve, raggiungendo livelli in linea con le medie storiche di questo periodo dell’anno (𝘃𝗲𝗱. 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝘀𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟱 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟱).
Non so effettivamente quanto sia possibile fare previsioni in merito alle scorte idriche disponibili con il disgelo…il bacino imbrifero del Lago di Garda è in proporzione davvero piccolo e stimarne i valori tradotti in mc di acqua non è, ad oggi, possibile con certezza, anche se l’Università di Trento e AIPO stanno lavorando per una “modellazione” in tal senso.
In conclusione, con un Lago di Garda ora all’80% del suo riempimento e a +107,2 cm sopra lo zero idrometrico, in crescita, in un momento in cui i lavori non permetterebbero di aumentare di molto lo scarico dalla diga…il fatto che AIPO abbia manovrato preventivamente ottenendo quel volume di riempimento (seppur non ottimale rispetto le previsioni) risulta adesso quanto mai importante, sperano che le altre variabili, meteo soprattutto, non diventino eccessivamente avverse.
Credits ph: European Union Copernicus EU Sentinel-3 imagery.