“Der Gardasee moderne kunst”, una promozione turistica d’altri tempi
“Der Gardasee moderne kunst”.
Questo è il messaggio riportato in un manifesto di promozione turistica del Lago di Garda, della parte nord del Lago di Garda, risalente al 1904. (foto allegata).
Certo, ai nostri occhi può anche non sembrare gran che, ma in realtà, contestualizzandolo ai tempi, era un messaggio a mio parere vincente, che coglieva in pieno la vera essenza del Garda.
L’immagine, ricavata dalla zona del Ponale, evidenzia in un sol colpo il contrasto tra le montagne, sentieri panoramici che suggeriscono passeggiate ed escursioni e il blu dell’acqua, il tutto immerso in un clima caldo e accogliente, che i limoni e la vegetazione mediterranea evidentemente rappresentano.
Il turismo, che non era certo quello che intendiamo oggi, era comunque già in auge prima di allora, in tutto il Lago, ma soprattutto a Riva del Garda.
Infatti nel periodo “mittel-europeo”, ovvero quel periodo riferito al tramonto dell’impero Asburgico, era vivo e dinamico.
Queste bellissime immagini di Riva e del suo porto in pieno fermento parlano da sole.
Ma cosa rendeva il Garda una meta tanto ambita?
La bellezza innanzi tutto.
Uno fra i tanti personaggi famosi che descrissero il Garda rendendolo ulteriormente famoso, era un “certo” Goethe, che nella sua famosa sosta sul Garda, restò letteralmente incantato dal panorama…era il 1786.
Il clima fu un altro fattore decisivo.
Dove era possibile trovare un clima mite, mediterraneo, di comodo accesso e vicino in tutti i sensi all’ambiente imperiale asburgico?
Bè, sul Garda ovviamente.
Proprio in questi periodi (XIX sec) il Garda conobbe l’influenza asburgica, che si estese fino alla prima guerra mondiale per la parte nord.
In effetti il Lago di Garda, tra le sue particolarità, ha anche questo clima incredibile per cui più vai a nord più è mite…rovesciando ogni rigor di logica.
Il segreto di questo clima si trova all’interno del fiordo gardesano ed è di semplice spiegazione.
Sono infatti le montagne, alte e strette, a fare da contenitore termico al radiatore di calore, rappresentato dalle acque gardesane, che hanno appunto un calore specifico rilasciato gradualmente in inverno, cedendo l’accumulo estivo.
Ecco l’eccezzionalità del clima gardesano tanto che, non a caso, la linea di crescita più avanzata degli ulivi in Europa si trova proprio sul Garda, motivo per cui si vedono anche gli agrumi nelle limonaie, così come sui lungolaghi, ad ornamento del paesaggio.
Insomma credo sia stato, in buona parte, merito di questo se il Lago di Garda ha avuto un indice di gradimento storicamente sempre così alto.
Clima e bellezza naturale sono probabilmente i fattori principali che hanno impresso nel DNA delle genti nord europee l’amore per questo Lago.
Vedere poi queste immagini d’epoca mi fa letteralmente respirare queste motivazioni e sensazioni, che immagino provassero anche i turisti di allora che, nel caso del Grand Hotel du Soleil di Riva, erano spesso “teste coronate” o personaggi dell’elite societaria del tempo.
La promozione turistica del Garda si è evoluta molto e si è adeguata necessariamente ai tempi ma avrebbe, volendo, ancora tanto su cui potersi ispirare, prendendo spunto dal suo passato per esempio…e pensandoci bene, risulterebbe anche la promozione più coerente con il territorio, perchè in grado di esaltare le eccellenze ambientali.
Siamo ciò che siamo, turisticamente e imprenditorialmente parlando, grazie a tutto questo…a volte sfugge, ma va ricordato di tanto in tanto.
Questo è il messaggio riportato in un manifesto di promozione turistica del Lago di Garda, della parte nord del Lago di Garda, risalente al 1904. (foto allegata).
Certo, ai nostri occhi può anche non sembrare gran che, ma in realtà, contestualizzandolo ai tempi, era un messaggio a mio parere vincente, che coglieva in pieno la vera essenza del Garda.
L’immagine, ricavata dalla zona del Ponale, evidenzia in un sol colpo il contrasto tra le montagne, sentieri panoramici che suggeriscono passeggiate ed escursioni e il blu dell’acqua, il tutto immerso in un clima caldo e accogliente, che i limoni e la vegetazione mediterranea evidentemente rappresentano.
Il turismo, che non era certo quello che intendiamo oggi, era comunque già in auge prima di allora, in tutto il Lago, ma soprattutto a Riva del Garda.
Infatti nel periodo “mittel-europeo”, ovvero quel periodo riferito al tramonto dell’impero Asburgico, era vivo e dinamico.
Queste bellissime immagini di Riva e del suo porto in pieno fermento parlano da sole.
Ma cosa rendeva il Garda una meta tanto ambita?
La bellezza innanzi tutto.
Uno fra i tanti personaggi famosi che descrissero il Garda rendendolo ulteriormente famoso, era un “certo” Goethe, che nella sua famosa sosta sul Garda, restò letteralmente incantato dal panorama…era il 1786.
Il clima fu un altro fattore decisivo.
Dove era possibile trovare un clima mite, mediterraneo, di comodo accesso e vicino in tutti i sensi all’ambiente imperiale asburgico?
Bè, sul Garda ovviamente.
Proprio in questi periodi (XIX sec) il Garda conobbe l’influenza asburgica, che si estese fino alla prima guerra mondiale per la parte nord.
In effetti il Lago di Garda, tra le sue particolarità, ha anche questo clima incredibile per cui più vai a nord più è mite…rovesciando ogni rigor di logica.
Il segreto di questo clima si trova all’interno del fiordo gardesano ed è di semplice spiegazione.
Sono infatti le montagne, alte e strette, a fare da contenitore termico al radiatore di calore, rappresentato dalle acque gardesane, che hanno appunto un calore specifico rilasciato gradualmente in inverno, cedendo l’accumulo estivo.
Ecco l’eccezzionalità del clima gardesano tanto che, non a caso, la linea di crescita più avanzata degli ulivi in Europa si trova proprio sul Garda, motivo per cui si vedono anche gli agrumi nelle limonaie, così come sui lungolaghi, ad ornamento del paesaggio.
Insomma credo sia stato, in buona parte, merito di questo se il Lago di Garda ha avuto un indice di gradimento storicamente sempre così alto.
Clima e bellezza naturale sono probabilmente i fattori principali che hanno impresso nel DNA delle genti nord europee l’amore per questo Lago.
Vedere poi queste immagini d’epoca mi fa letteralmente respirare queste motivazioni e sensazioni, che immagino provassero anche i turisti di allora che, nel caso del Grand Hotel du Soleil di Riva, erano spesso “teste coronate” o personaggi dell’elite societaria del tempo.
La promozione turistica del Garda si è evoluta molto e si è adeguata necessariamente ai tempi ma avrebbe, volendo, ancora tanto su cui potersi ispirare, prendendo spunto dal suo passato per esempio…e pensandoci bene, risulterebbe anche la promozione più coerente con il territorio, perchè in grado di esaltare le eccellenze ambientali.
Siamo ciò che siamo, turisticamente e imprenditorialmente parlando, grazie a tutto questo…a volte sfugge, ma va ricordato di tanto in tanto.