Forza Campione…del Garda!!
La spettacolare vista da Campione del Garda.
Credo non ci siano foto o video in grado di rendere l’idea della bellezza che qua si “respira”.
Le montagne sono a strapiombo sull’acqua…un’acqua dal colore blu intenso, grazie alle grandi profondità che raggiunge già a pochi metri da riva.
Certo, c’è da dire che sono proprio queste montagne e i naturali fenomeni franosi a causare non pochi problemi a questi territori…e a Campione in particolare.
Tra l’altro, una curiosità su queste frane, piccole o grandi che siano…sono loro a fornire, con continuità, il materiale roccioso idoneo per la riproduzione del Carpione, rotolando in acqua ed esaurendo la loro corsa in profondità.
Questo salmonide endemico infatti, il Carpione, depone in inverno proprio su questi fondali franosi e solo su rocce “pulite”, ovvero non ricoperte dal fango.
Un fenomeno quindi, quello delle frane, cominciato da dopo l’ultima glaciazione di Wurm e il rispettivo disgelo che ha formato il Lago di Garda e le Colline Moreniche.
Quindi il tutto é parte proprio delle caratteristiche naturali di queste zone e sono fattori da considerare sempre.
Troppe volte la storia ci ha insegnato come “forzare la mano” alla natura di un territorio, per plasmarlo a senso unico verso le nostre esigenze, non sia mai una scelta corretta.
Proprio qui a Campione del Garda, nel 1896, fu costruito da Giacomo Feltrinelli un cotonificio.
Vi era la manodopera e la forza idraulica necessaria, grazie alla presenza del torrente San Michele, che nei millenni è stato in grado di scavare una stretta forra, garantendo acqua a corrente ideale per azionare le macchine industriali.
Non vi erano strade di collegamento allora, si arrivava quindi via acqua e la comunità qui presente era indipendente, avendo tutto ciò che serviva: case, chiesa, alimentari e anche un teatro-cinematografo.
Già nel XVI sec era sede di cartiere e fucine, sempre grazie alla sua collocazione che, tra il Lago e la montagna, restituiva un lembo di terra coltivabile ed edificabile, quindi vivibile.
Nel settecento Campione raggiunse il suo apice come territorio industriale, rapportato alle disponibilità del suo territorio ovviamente, sulla scia del forte impulso industriale del periodo.
Conobbe uno spopolameno nell’ottocento, un pò come successo oggi, anche se per altri motivi, per poi rifioire, come detto, grazie al cotonificio del Feltrinelli.
Il cotonificio però chiuse nel 1981 e questo sancì la fine dell’epopea industriale legata agli opifici della zona.
Nel 2014 diecimila metri cubi di montagna franano a ridosso del centro abitato.
Il tutto non ha provocato fortunatamente danni alle persone, ma ha sferrato un duro colpo all’area urbana che, tra conseguenti indagini, sequestri, limitazioni alla mobilità per fattori di sicurezza e cause legali per costruzioni erette in zone probabilmente non idonee, ha subito evidentemente una ferita ancora da rimarginare.
Fortunatamente Campione è una metà fantastica per gli appassionati di sport d’acqua come il windsurf, kitesurf, ecc…e per gli escursionisti, in quanto inserita nel Parco dell’Alto Garda Bresciano…che è un vero spettacolo.
Campione ha visto quindi, nel corso della sua storia, momenti buoni e meno buoni e quindi la speranza è che al più presto possa ritornare al suo spledore a alla sua piena accessibilità.
L’anello ciclabile del Garda, che auspico possa svilupparsi in questi tratti attraverso un sistema di trasporto nautico al passo con le più moderne propulsioni ibrido/elettriche, potrebbe essere un fattore strategico per Campione, come per tutto il tratto compreso tra Gargnano e Limone.
Inoltre, pensandoci bene, la navigazione come via d’accesso al paese, è sempre stata importante e storicamente coerente.
Di conseguenza, optare oggi per questo sistema aggiuntivo di comunicazione via acqua, per far scoprire ai ciclisti e non solo, questo piccolo gioiello, rappresenterebbe la miglior contestualizzazione storica possibile, unendo innovazione, tradizione e soprattutto sicurezza, in quella che si prospetta come una delle ciclabili più belle al mondo.
Infatti, poter percorrre tratti misti, ovvero in bici dove possibile con le ciclabili e in acqua con i battelli, aggiungerebbe a mio parere un fattore di unicità a questo progetto, elevandolo ad eccellenza assoluta.
Credo non ci siano foto o video in grado di rendere l’idea della bellezza che qua si “respira”.
Le montagne sono a strapiombo sull’acqua…un’acqua dal colore blu intenso, grazie alle grandi profondità che raggiunge già a pochi metri da riva.
Certo, c’è da dire che sono proprio queste montagne e i naturali fenomeni franosi a causare non pochi problemi a questi territori…e a Campione in particolare.
Tra l’altro, una curiosità su queste frane, piccole o grandi che siano…sono loro a fornire, con continuità, il materiale roccioso idoneo per la riproduzione del Carpione, rotolando in acqua ed esaurendo la loro corsa in profondità.
Questo salmonide endemico infatti, il Carpione, depone in inverno proprio su questi fondali franosi e solo su rocce “pulite”, ovvero non ricoperte dal fango.
Un fenomeno quindi, quello delle frane, cominciato da dopo l’ultima glaciazione di Wurm e il rispettivo disgelo che ha formato il Lago di Garda e le Colline Moreniche.
Quindi il tutto é parte proprio delle caratteristiche naturali di queste zone e sono fattori da considerare sempre.
Troppe volte la storia ci ha insegnato come “forzare la mano” alla natura di un territorio, per plasmarlo a senso unico verso le nostre esigenze, non sia mai una scelta corretta.
Proprio qui a Campione del Garda, nel 1896, fu costruito da Giacomo Feltrinelli un cotonificio.
Vi era la manodopera e la forza idraulica necessaria, grazie alla presenza del torrente San Michele, che nei millenni è stato in grado di scavare una stretta forra, garantendo acqua a corrente ideale per azionare le macchine industriali.
Non vi erano strade di collegamento allora, si arrivava quindi via acqua e la comunità qui presente era indipendente, avendo tutto ciò che serviva: case, chiesa, alimentari e anche un teatro-cinematografo.
Già nel XVI sec era sede di cartiere e fucine, sempre grazie alla sua collocazione che, tra il Lago e la montagna, restituiva un lembo di terra coltivabile ed edificabile, quindi vivibile.
Nel settecento Campione raggiunse il suo apice come territorio industriale, rapportato alle disponibilità del suo territorio ovviamente, sulla scia del forte impulso industriale del periodo.
Conobbe uno spopolameno nell’ottocento, un pò come successo oggi, anche se per altri motivi, per poi rifioire, come detto, grazie al cotonificio del Feltrinelli.
Il cotonificio però chiuse nel 1981 e questo sancì la fine dell’epopea industriale legata agli opifici della zona.
Nel 2014 diecimila metri cubi di montagna franano a ridosso del centro abitato.
Il tutto non ha provocato fortunatamente danni alle persone, ma ha sferrato un duro colpo all’area urbana che, tra conseguenti indagini, sequestri, limitazioni alla mobilità per fattori di sicurezza e cause legali per costruzioni erette in zone probabilmente non idonee, ha subito evidentemente una ferita ancora da rimarginare.
Fortunatamente Campione è una metà fantastica per gli appassionati di sport d’acqua come il windsurf, kitesurf, ecc…e per gli escursionisti, in quanto inserita nel Parco dell’Alto Garda Bresciano…che è un vero spettacolo.
Campione ha visto quindi, nel corso della sua storia, momenti buoni e meno buoni e quindi la speranza è che al più presto possa ritornare al suo spledore a alla sua piena accessibilità.
L’anello ciclabile del Garda, che auspico possa svilupparsi in questi tratti attraverso un sistema di trasporto nautico al passo con le più moderne propulsioni ibrido/elettriche, potrebbe essere un fattore strategico per Campione, come per tutto il tratto compreso tra Gargnano e Limone.
Inoltre, pensandoci bene, la navigazione come via d’accesso al paese, è sempre stata importante e storicamente coerente.
Di conseguenza, optare oggi per questo sistema aggiuntivo di comunicazione via acqua, per far scoprire ai ciclisti e non solo, questo piccolo gioiello, rappresenterebbe la miglior contestualizzazione storica possibile, unendo innovazione, tradizione e soprattutto sicurezza, in quella che si prospetta come una delle ciclabili più belle al mondo.
Infatti, poter percorrre tratti misti, ovvero in bici dove possibile con le ciclabili e in acqua con i battelli, aggiungerebbe a mio parere un fattore di unicità a questo progetto, elevandolo ad eccellenza assoluta.