La diga di Peschiera del Garda
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In effetti SI…
il ponte costruito dagli austriaci (oggi Setteponti) a partire dal 1850 e inaugurato il 12 aprile del 1854 aveva anche una funzione di diga/sbarramento per regolare le portate del Mincio; allora era infatti l’unico mezzo per gestire la risalita del Fiume Po quando in piena, garantendo la sicurezza idraulica della cittร di Mantova, delle Valli del Mincio, fino al Lago di Garda.
Infatti il Grande Fiume (Po), non era infrequente avesse delle piene molto violente e dalle enormi portate idriche…questo poteva creare dei “rigurgiti” idrici fino ai laghi di Mantova i quali, se non gestiti idraulicamente, potevano non essere in grado di ricevere queste ulteriori portate sommate a quelle del Garda attraverso il Mincio.
Ecco quindi la possibilitร di regolare le portate del Mincio attraverso questo ponte/diga…a cui circa 10 anni dopo la sua distruzione ha preso il posto l’Edificio Regolatore del Lago di Garda (Diga di Salionze).
Le paratie, che si vedono bene in questa immagine, erano inserite tra le “luci” del ponte, attraverso degli inviti che permettevano loro di essere calate e rimosse secondo necessitร , manualmente.
Vi era anche la possibilitร di inondare l’alveo del Fiume Mincio per ostacolare truppe militari in risalta verso Peschiera del Garda per esempio.
Ma era anche e soprattutto un ponte ferroviario, un ponte stradale carrabile che univa il destra e sinistra Mincio e anche una “casamatta” di artiglieria.
Questo disegno, realizzato Federico Lose nel 1854, rende perfettamente l’idea della bellezza di quest’opera, che dobbiamo immaginare in marmo bianco, come i forti austriaci ancora presenti nella zona, inoltre svela quelle funzioni multiple che assolveva questo ponte, distrutto 90 anni dopo la sua edificazione dai bombardamenti degli alleati.
Questo per ricordare quanto Peschiera del Garda fu strategica sia come via di comunicazione quanto per la regolazione idraulica del Lago di Garda e del Fiume Mincio.
(๐๐ฐ๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ข๐ญ ๐ญ๐ช๐ฃ๐ณ๐ฐ “๐๐ช๐ฆ๐ฅ๐ฆ ๐๐ฆ๐ด๐ค๐ฉ๐ช๐ฆ๐ณ๐ข ๐ฃ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ฐ ๐ฆ ๐ง๐ฐ๐ณ๐ต๐ฆ ๐ข๐ณ๐ฏ๐ฆ๐ด๐ฆ” ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ง. ๐๐ณ๐ข๐ฏ๐ค๐ฐ ๐๐ณ๐ฐ๐ด๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ฐ)
In effetti SI…
il ponte costruito dagli austriaci (oggi Setteponti) a partire dal 1850 e inaugurato il 12 aprile del 1854 aveva anche una funzione di diga/sbarramento per regolare le portate del Mincio; allora era infatti l’unico mezzo per gestire la risalita del Fiume Po quando in piena, garantendo la sicurezza idraulica della cittร di Mantova, delle Valli del Mincio, fino al Lago di Garda.
Infatti il Grande Fiume (Po), non era infrequente avesse delle piene molto violente e dalle enormi portate idriche…questo poteva creare dei “rigurgiti” idrici fino ai laghi di Mantova i quali, se non gestiti idraulicamente, potevano non essere in grado di ricevere queste ulteriori portate sommate a quelle del Garda attraverso il Mincio.
Ecco quindi la possibilitร di regolare le portate del Mincio attraverso questo ponte/diga…a cui circa 10 anni dopo la sua distruzione ha preso il posto l’Edificio Regolatore del Lago di Garda (Diga di Salionze).
Le paratie, che si vedono bene in questa immagine, erano inserite tra le “luci” del ponte, attraverso degli inviti che permettevano loro di essere calate e rimosse secondo necessitร , manualmente.
Vi era anche la possibilitร di inondare l’alveo del Fiume Mincio per ostacolare truppe militari in risalta verso Peschiera del Garda per esempio.
Ma era anche e soprattutto un ponte ferroviario, un ponte stradale carrabile che univa il destra e sinistra Mincio e anche una “casamatta” di artiglieria.
Questo disegno, realizzato Federico Lose nel 1854, rende perfettamente l’idea della bellezza di quest’opera, che dobbiamo immaginare in marmo bianco, come i forti austriaci ancora presenti nella zona, inoltre svela quelle funzioni multiple che assolveva questo ponte, distrutto 90 anni dopo la sua edificazione dai bombardamenti degli alleati.
Questo per ricordare quanto Peschiera del Garda fu strategica sia come via di comunicazione quanto per la regolazione idraulica del Lago di Garda e del Fiume Mincio.
(๐๐ฐ๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ข๐ญ ๐ญ๐ช๐ฃ๐ณ๐ฐ “๐๐ช๐ฆ๐ฅ๐ฆ ๐๐ฆ๐ด๐ค๐ฉ๐ช๐ฆ๐ณ๐ข ๐ฃ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ฐ ๐ฆ ๐ง๐ฐ๐ณ๐ต๐ฆ ๐ข๐ณ๐ฏ๐ฆ๐ด๐ฆ” ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ง. ๐๐ณ๐ข๐ฏ๐ค๐ฐ ๐๐ณ๐ฐ๐ด๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ฐ)