Il lungo percorso delle acque del Garda
Vi siete mai chiesti dove va a finire l’acqua del Lago di Garda e che percorso fa?
Il suo tragitto è davvero lungo e complesso. Immaginiamo di essere nel Sarca, il maggior affluente del Garda, alimentato principalmente dai ghiacciai della Presanella…a Pinzolo vedremo l’incrocio dei suoi due rami, ovvero il Sarca di Campiglio e il Sarca di Val Genova a sua volta alimentato da un ramo del Lago Nuovo.
Ci sarebbero da percorrere complessivamente 78km prima di arrivare al Garda, precisamente a Torbole, per sfociare finalmente nel Lago di Garda.
Proprio nel Lago, l’acqua fa una sosta di circa 27 anni, raccogliendo i contributi di altri 24 immissari, fonti sub acquee e talvolta anche dello scolmatore Adige/Garda, prima di arrivare all’inizio del Fiume Mincio, a Peschiera del Garda.
Ecco che, dai Setteponti di Peschiera, le acque del Lago, avvolgendo la fortezza Veneziana Patrimonio Unesco della città, prendono la via del Mincio verso la diga, 5km più a sud.
Qui le acque del Garda si divideranno in 3 corsi d’acqua, visibili anche dalla foto aerea.
Sulla destra, guardando da nord a sud, troveremo il Canale Virgilio, con una portata massima di 30 metri cubi secondo, destinato a irrigare gran parte della pianura mantovana compresa tra il Chiese e il Mincio, oltre che la centrale ENEL di Montecorno di Volta Mantovana.
L’altro corso d’acqua, quello piccolo di sinistra, è la Seriola, che deriva fino a 7metri cubi al secondo, utilizzati in estate e in inverno per la produzione di energia elettrica.
Centralmente, il ramo più grande resta il Mincio, con una portata massima fino a 200metri cubi secondo che, 15km più a sud della diga di Salionze, al partitore di Pozzolo, si divide in due rami.
Uno diventerà il “diversivo”, un bypass ai Laghi di Mantova e l’altro ramo rimane, come decorso naturale del Mincio, ad alimentare i 3 laghi di Mantova che sono, seguendo la direzione della corrente: il Lago Superiore, di Mezzo e Inferiore.
Il Mincio dopo i Laghi di Mantova scarica direttamente nel Fiume Po, attraverso lo scaricatore di Governolo, dopo un percorso di 75km iniziato a Peschiera e prima dello sbarramento di Formigosa e della confluenza con il “diversivo” genera, sulla sinistra, il canale Fissero-Tartaro-Canal Bianco-Po di Levante che rappresenta una importante linea navigabile di unione tra Mantova e il Mare Adriatico.
Un percorso davvero affascinante e complesso di regolazione idraulica, che ho qui cercato di sintetizzare semplicemente, che parte dalle Alpi al Mare, dal Sarca quindi al Mare Adriatico, con una enorme vasca di “decantazione” rappresentata dal Lago di Garda.
E’ proprio il Lago di Garda che accumula la risorsa più preziosa che abbiamo, l’acqua, per distribuirla e renderla fruibile, non sempre senza difficoltà, al turismo, agli acquedotti, al comparto agricolo, alle centrali idroelettriche e termoelettriche e alla navigazione sia turistica che commerciale.
Ringrazio Street Bob-Romeo per queste foto dell’edifico regolatore di Salionze, dove si vedono benissimo i 3 corsi d’acqua che ho raccontato in questo post.
#contrattodilagodelgarda
Il suo tragitto è davvero lungo e complesso. Immaginiamo di essere nel Sarca, il maggior affluente del Garda, alimentato principalmente dai ghiacciai della Presanella…a Pinzolo vedremo l’incrocio dei suoi due rami, ovvero il Sarca di Campiglio e il Sarca di Val Genova a sua volta alimentato da un ramo del Lago Nuovo.
Ci sarebbero da percorrere complessivamente 78km prima di arrivare al Garda, precisamente a Torbole, per sfociare finalmente nel Lago di Garda.
Proprio nel Lago, l’acqua fa una sosta di circa 27 anni, raccogliendo i contributi di altri 24 immissari, fonti sub acquee e talvolta anche dello scolmatore Adige/Garda, prima di arrivare all’inizio del Fiume Mincio, a Peschiera del Garda.
Ecco che, dai Setteponti di Peschiera, le acque del Lago, avvolgendo la fortezza Veneziana Patrimonio Unesco della città, prendono la via del Mincio verso la diga, 5km più a sud.
Qui le acque del Garda si divideranno in 3 corsi d’acqua, visibili anche dalla foto aerea.
Sulla destra, guardando da nord a sud, troveremo il Canale Virgilio, con una portata massima di 30 metri cubi secondo, destinato a irrigare gran parte della pianura mantovana compresa tra il Chiese e il Mincio, oltre che la centrale ENEL di Montecorno di Volta Mantovana.
L’altro corso d’acqua, quello piccolo di sinistra, è la Seriola, che deriva fino a 7metri cubi al secondo, utilizzati in estate e in inverno per la produzione di energia elettrica.
Centralmente, il ramo più grande resta il Mincio, con una portata massima fino a 200metri cubi secondo che, 15km più a sud della diga di Salionze, al partitore di Pozzolo, si divide in due rami.
Uno diventerà il “diversivo”, un bypass ai Laghi di Mantova e l’altro ramo rimane, come decorso naturale del Mincio, ad alimentare i 3 laghi di Mantova che sono, seguendo la direzione della corrente: il Lago Superiore, di Mezzo e Inferiore.
Il Mincio dopo i Laghi di Mantova scarica direttamente nel Fiume Po, attraverso lo scaricatore di Governolo, dopo un percorso di 75km iniziato a Peschiera e prima dello sbarramento di Formigosa e della confluenza con il “diversivo” genera, sulla sinistra, il canale Fissero-Tartaro-Canal Bianco-Po di Levante che rappresenta una importante linea navigabile di unione tra Mantova e il Mare Adriatico.
Un percorso davvero affascinante e complesso di regolazione idraulica, che ho qui cercato di sintetizzare semplicemente, che parte dalle Alpi al Mare, dal Sarca quindi al Mare Adriatico, con una enorme vasca di “decantazione” rappresentata dal Lago di Garda.
E’ proprio il Lago di Garda che accumula la risorsa più preziosa che abbiamo, l’acqua, per distribuirla e renderla fruibile, non sempre senza difficoltà, al turismo, agli acquedotti, al comparto agricolo, alle centrali idroelettriche e termoelettriche e alla navigazione sia turistica che commerciale.
Ringrazio Street Bob-Romeo per queste foto dell’edifico regolatore di Salionze, dove si vedono benissimo i 3 corsi d’acqua che ho raccontato in questo post.
#contrattodilagodelgarda