Il successo di Peschiera del Garda…una questione geografica.
In Veneto ci sono nove siti UNESCO.
Verona, Padova e l’orto botanico, Vicenza e le Ville del Palladio, Venezia e la Laguna, le Colline del Prosecco, le Dolomiti…sono riconoscimenti prestigiosi e vale la pena ragionare un attimo sul loro significato, soprattutto per Peschiera del Garda che, anche se estranea dal contesto di grande città o di particolare contesto territoriale, ne annovera ben due.
L’eccellenza mondiale riconosciuta al patrimonio di Peschiera del Garda, sviluppata in un lasso di tempo di circa 3000 anni, non si basa sulla particolarità del paesaggio, come per le bellissime Colline del Prosecco o le Dolomiti.
Non si basa neppure su qualcosa d’artistico in senso classico, tipico di una grande città capoluogo, dove una volta le migliori maestranze si adoperavano per realizzare opere divenute poi immortali…come nel caso di Venezia, Padova o Verona.
Peschiera del Garda è sempre stata una città militare, piccola, molto legata all’acqua e alla pesca, non particolarmente ornata e non certamente sfarzosa, seppur inserita in un contesto, il Lago di Garda, che meriterebbe certamente un riconoscimento alla pari delle Dolomiti, delle Colline del Prosecco o della Laguna Veneta.
Quindi come è possibile che abbia ricevuto, in poco più di 10 anni, ben due riconoscimenti UNESCO?
Come si spiega l’origine di questo “successo”?
Credo di poter rispondere a queste domande con una sola e semplice risposta: collocazione geografica.
E’ la sua collocazione geografica infatti a renderla, sin dalle origini della civiltà benacense, punto e snodo strategico per le vie di comunicazione e commercio, trasformandola nel villaggio palafitticolo più importante dell’Età del Bronzo.
Un villaggio e centro metallurgico in grado di forgiare particolari leghe di metallo con uno stile artistico proprio, ritrovato dal nord Europa fino a sud del Mediterraneo. (1° nomina UNESCO come sito seriale palafitticolo preistorico dell’arco alpino – 2011).
Successivamente la “storia si ripete” come avamposto militare cruciale nel controllo dei possedimenti dello “stato da terra” della Serenissima Repubblica di Venezia, XVI sec…che, sempre in virtù della sua collocazione geografica, decise di dotare Peschiera di una fortezza rinascimentale alla moderna, a pianta pentagonale, unica nel suo genere in Italia. (2° nomina UNESCO come sito seriale opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII sec: stato da terra e stato da mar occidentale – 2017).
E’ evidente quindi come tutte queste eccellenze si siano sviluppate a Peschiera del Garda grazie alle caratteristiche legate alla collocazione geografica, che ha così stimolato l’ingegno umano al fine di proteggere tale prezioso e strategico territorio, costruendo così ciò che oggi è riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Per questo trovo sia interessante ragionare su tali “onoreficenze”.
Concludo concordando con quanto scritto dal Presidente della Regione Luca Zaia, in merito ai siti UNESCO: “Ecco l’infinita bellezza del nostro Veneto…”
Verona, Padova e l’orto botanico, Vicenza e le Ville del Palladio, Venezia e la Laguna, le Colline del Prosecco, le Dolomiti…sono riconoscimenti prestigiosi e vale la pena ragionare un attimo sul loro significato, soprattutto per Peschiera del Garda che, anche se estranea dal contesto di grande città o di particolare contesto territoriale, ne annovera ben due.
L’eccellenza mondiale riconosciuta al patrimonio di Peschiera del Garda, sviluppata in un lasso di tempo di circa 3000 anni, non si basa sulla particolarità del paesaggio, come per le bellissime Colline del Prosecco o le Dolomiti.
Non si basa neppure su qualcosa d’artistico in senso classico, tipico di una grande città capoluogo, dove una volta le migliori maestranze si adoperavano per realizzare opere divenute poi immortali…come nel caso di Venezia, Padova o Verona.
Peschiera del Garda è sempre stata una città militare, piccola, molto legata all’acqua e alla pesca, non particolarmente ornata e non certamente sfarzosa, seppur inserita in un contesto, il Lago di Garda, che meriterebbe certamente un riconoscimento alla pari delle Dolomiti, delle Colline del Prosecco o della Laguna Veneta.
Quindi come è possibile che abbia ricevuto, in poco più di 10 anni, ben due riconoscimenti UNESCO?
Come si spiega l’origine di questo “successo”?
Credo di poter rispondere a queste domande con una sola e semplice risposta: collocazione geografica.
E’ la sua collocazione geografica infatti a renderla, sin dalle origini della civiltà benacense, punto e snodo strategico per le vie di comunicazione e commercio, trasformandola nel villaggio palafitticolo più importante dell’Età del Bronzo.
Un villaggio e centro metallurgico in grado di forgiare particolari leghe di metallo con uno stile artistico proprio, ritrovato dal nord Europa fino a sud del Mediterraneo. (1° nomina UNESCO come sito seriale palafitticolo preistorico dell’arco alpino – 2011).
Successivamente la “storia si ripete” come avamposto militare cruciale nel controllo dei possedimenti dello “stato da terra” della Serenissima Repubblica di Venezia, XVI sec…che, sempre in virtù della sua collocazione geografica, decise di dotare Peschiera di una fortezza rinascimentale alla moderna, a pianta pentagonale, unica nel suo genere in Italia. (2° nomina UNESCO come sito seriale opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII sec: stato da terra e stato da mar occidentale – 2017).
E’ evidente quindi come tutte queste eccellenze si siano sviluppate a Peschiera del Garda grazie alle caratteristiche legate alla collocazione geografica, che ha così stimolato l’ingegno umano al fine di proteggere tale prezioso e strategico territorio, costruendo così ciò che oggi è riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Per questo trovo sia interessante ragionare su tali “onoreficenze”.
Concludo concordando con quanto scritto dal Presidente della Regione Luca Zaia, in merito ai siti UNESCO: “Ecco l’infinita bellezza del nostro Veneto…”